domenica 28 luglio 2019

Da Passo Falzarego al Lagazuoi e ritorno per la galleria e Cengia Martini

Zona: DOLOMITI AMPEZZANE
Partenza: PASSO FALZAREGO (2105 mt)  Parcheggio cabinovia  https://goo.gl/maps/LH9GAqr85x42
Arrivo: RIFUGIO LAGAZUOI (2752 mt) e ritorno per la galleria Lagazuoi e la Cengia Martini
Dislivello: 650 mt
Difficoltà: E (Escursionistica)
Periodo consigliato: da Giugno/Luglio ad Autunno inoltrato (neve permettendo, informarsi chiamando il rifugio)
Tempo di percorrenza: 4 h escluse soste
Distanza totale da percorrere: 5 km circa
Cartina Tabacco n° 3



"Necessitava mettere, alloggi, magazzino etc... in perfetto angolo morto contro il getto di bombe trovandosi il nemico perfettamente a picco sopra di detta posizione, a circa 230-250 metri. Tale lavoro, che richiede uno sbancamento totale di m.c. 1850, il successivo lavoro di costruzione baracche, trasporto dei gruppi perforatori etc. venne finito il 31 gennaio 1917"

Una delle zone più belle delle Dolomiti, teatro della Prima Guerra Mondiale e di migliaia di storie diverse che sono arrivate ai giorni nostri grazie ai diari e lettere di guerra. Le opere costruite durante la prima guerra sono ancora tutte visibili e visitabili e le troviamo perfettamente ristrutturate sul Lagazuoi al quale è possibile accedervi in diversi modi sempre partendo dal passo Falzarego: o tramite la comoda cabinovia, o tramite il sentiero attrezzato Kaiserjager oppure dal sentiero 402 fino alla forcella Val Travenanzes e poi sentiero 401. Noi stavolta abbiamo percorso il sentiero normale (402 e 401)
Parcheggiamo la nostra auto al Passo Falzarego, nella foto il gruppo del Lagazuoi Piccolo, a destra punta Berrino e la profonda incisione nella quale si sviluppa la cengia Martini. Alla base della montagna i detriti prodotti dalle esplosioni delle numerose mine che sconvolsero queste pareti:


Dal parcheggio della cabinovia ci dirigiamo verso il sentiero 402 direzione Lagazuoi:


Scorgiamo la Marmolada a sud ovest:


Uno sguardo all'indietro al Passo Falzarego:


Al bivio con il sentiero per il Kaiserjager teniamo la destra:


Iniziamo a scorgere le Cinque Torri:


La cabinovia che porta al Rifugio Lagazuoi:


Il Lagazuoi Piccolo durante la salita:


Questo è il punto nel quale ci ricongiungeremo al ritorno dal giro ad anello, subito dopo l'uscita dalla galleria italiana del Lagazuoi:


Resti del Comando Italiano Base Punta Berrino:


Fin dal maggio 1915 le truppe Italiane si attestarono saldamente nella valle che sale il passo Falzarego, appostandosi con le prime linee appena sotto il colle. Le vette piu importanti ai lati della valle vennero conquistate una dopo l'altra a prezzo di duri sacrifici da parte della 17° Divisione della IV Armata: cima Bois, cima Falzarego, il Castelletto della Tofana vennero prese e fortificate una dopo l'altra dal Regio Esercito, ma la barriera rocciosa del Lagazuoi, dalla cima e torri di Fanes e dal monte Castello impedì la conquista della testata di val Travenanzes e ogni ulteriore avanzamento.



Resti di baraccamenti:



Proseguiamo verso forcella Val Travenanzes:



Uno sguardo indietro al sentiero percorso:


Ancora poco e saremo arrivati alla forcella:


Ed eccoci arrivati alla Forcella Travenanzes:


 :
Ci incamminiamo verso il Lagazuoi per il sentiero 401:


Uno sguardo indietro alla Tofana di Rozes:


Arriviamo presso forcella Lagazuoi, inizia la salita verso cima Lagazuoi:


Troviamo i primi accessi alle galleria di vedetta:


Proseguiamo sul leggero strato di neve che resiste allo scioglimento estivo:


Galleria osservatorio:


Ingresso galleria:


Interno della galleria:


Intravvediamo la stazione di arrivo della cabinovia e il rifugio Lagazuoi:


Le Tofane:


Ingresso della galleria di vedetta:


Stazione di arrivo della cabinovia e rifugio Lagazuoi:


Terrazza del rifugio Lagazuoi:


La regina delle Dolomiti, la Marmolada:


Il rifugio Lagazuoi:


Passaggio per arrivare alla cima:


Cima del Lagazuoi, è anche il punto di arrivo del sentiero Kaiserjager:


In primo piano il Sass de Stria e a destra il Sett Sass:


Iniziamo la discesa che parte a fianco della stazione di arrivo della cabinovia:



Incontriamo le trincee ristrutturate:



Luogo dello scoppio della mina italiana:



Altre postazioni ristrutturate:


Si arriva così all'ingresso della galleria italiana:


Un saluto al paesaggio circostante prima di imboccare la galleria:


Tofana di Rozes:


La galleria è scivolosa e buia (procuratevi una pila, meglio se frontale):


Galleria laterale non accessibile:


Durante il percorso si trovano delle feritoie:


Altra galleria laterale:


Postazione ricostruita:


Dormitorio:


Altra postazione ricostruita, da notare la volta della galleria annerita dai fumi del motore del compressore per i demolitori:


Slargo per deposito materiali:


Apertura sul lato est:


Verso la fine trovate un bivio, a sinistra ci si trova sul sentiero che porta al passo Falzarego, a destra si va alla Cengia Martini:


Alla fine della galleria si trova questo slargo:


Tratto in cengia:


Si intravvede la baracca ricostruita della cengia Martini:


Passaggio coperto:


Quasi arrivati alla baracca di comando:


Il famoso lavatoio:



Interno della cucina:


Esterno della cucina:


Il tratto di cengia da attraversare per arrivare alla baracca di comando:


Ed eccoci alla baracca ricostruita del Gen. Martini:


Per tornare indietro si ripercorre la cengia e allo slargo che si trova alla fine della galleria si svolta a destra e si scende, successivamente si trova questa galleria da oltrepassare:


...per arrivare al bivio trovato stamattina durante la salita:



Si scende per il sentiero fatto stamani:


..per ritornare al Passo Falzarego:




1 commento:

  1. Percorsa più volte, mette i brividi a pensare cosa hanno afrontato subito ,i nostri ,nonni,zii,fratelli,sorelle,nipoti......per la LIBERTà,per poi vedere L'ITALIAt,CON POLITICI di adesso che stanno distruggendo ,dignità,valori principi di vita

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