venerdì 8 settembre 2017

Monte Piana e trincee della Prima Guerra Mondiale

Zona: DOLOMITI AMPEZZANE
Partenza: LAGO D'ANTORNO (1866 mt),  Parcheggio https://goo.gl/maps/dRmeXx8Hpu62
Arrivo: MONTE PIANA (2324 mt)
Dislivello: 400 mt
Difficoltà: E (Escursionistica)
Periodo consigliato: Da Giugno a Settembre, neve permettendo
Tempo di percorrenza: 3.5 h escluse soste
Distanza totale da percorrere: 10 km circa
Cartina Tabacco n° 3




Abbiamo visitato i luoghi della Grande Guerra, il Monte Piana (all'epoca postazione italiana) e il Monte Piano (postazione austro-ungarica), le due sommità quasi pianeggianti sono separate dalla Forcella dei Castrati. Al cospetto delle meravigliose vette dolomitiche, per 28 lunghi mesi i due eserciti si contesero la zona considerata strategica (perchè consentiva di controllare l'accesso alla valle di Landro) con innumerevoli attacchi e relative perdite umane (più di 14.000 soldati).
Per salire sul Monte Piana si possono percorrere 5 vie diverse:
1 - dalla strada militare che sale dal Lago di Misurina (mesi estivi anche con shuttle navetta)
2 - dal Lago Antorno dapprima attraverso il bosco e poi per la strada militare del punto 1
3 - dalla Val Rinbianco risalendo il ripido sentiero di guerra italiano
4 - dal Lago di Landro attraverso il sentiero dei Pionieri (utilizzato dagli Austro-Ungarici)
5 - da Carbonin attraverso il sentiero dei turisti (anch'esso utilizzato dagli Austro-Ungarici)

Gli ultimi due sono più impegnativi per dislivello e per la presenza di tratti esposti, noi abbiamo percorso la via numero 2 con partenza dal Lago d'Antorno:


Lasciata la macchina al Lago d'Antorno ci dirigiamo verso nord percorrendo un breve tratto della strada che porta alle Tre Cime di Lavaredo:


Dopo 5 minuti di cammino troviamo sulla sinistra il sentiero quasi pianeggiante che si inoltra nel bosco, il sentiero n° 122:


Si cammina piacevolmente in mezzo agli alberi:


Dopo circa 20 minuti si intercetta la strada militare che sale dal lago di Misurina, d'estate è percorsa costantemente dal taxi shuttle che trasporta i turisti fino al rifugio Bosi:




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Dopo alcuni strappi abbastanza ripidi si giunge a forcella Auta:


Si sale sempre per la strada militare a tratti asfaltata e a tratti bianca, ai primi tornanti si vedono le Tre Cime di Lavaredo da una prospettiva insolita, precedentemente le abbiamo viste in varie occasioni, tipo per la ferrata del Monte Paterno
(ecco il link: http://www.montagnediescursioni.it/2017/08/ferrata-monte-paterno-e-delle-forcelle.html)
e per il giro escursionistico del Monte Paterno
(ecco il link: http://www.montagnediescursioni.it/2015/08/tre-cime-di-lavaredo-e-giro-del-monte.html)


Si scorge anche il rifugio Fonda Savio, già da noi visitato quando abbiamo percorso la ferrata Bonacossa sui Cadini di Misurina, per chi fosse interessato ecco il link: http://www.montagnediescursioni.it/2017/08/sentiero-bonacossa-sui-cadini-di.html


In lontananza scorgiamo anche il lago di Misurina:


A un'ora e mezza circa dalla partenza arriviamo al Rifugio Bosi, che fu sede del comando Italiano del settore durante la Prima Guerra Mondiale, al suo interno un piccolo museo con esposti i ritrovamenti bellici della zona:


Alcune targhe murate all'esterno del rifugio:




NON SEI CHE UNA CROCE

"Nessuno forse sa più
perchè sei sepolto lassù
nel camposanto sperduto
sull’Alpe, soldato caduto.
Nessuno sa più chi tu sia
soldato di fanteria
coperto di erbe e di terra,
vestito del saio di guerra.
l’elmetto sulle ventitré
nessuno ricorda perché
posata la vanga e il badile
portando a tracolla il fucile
salivi sull’Alpe, salivi
cantavi e di piombo morivi
ed altri morivano con te
ed ora sei tutto di Dio.
Il sole, la pioggia, l’oblio
t’han tolto anche il nome d’un fronte
non sei che una croce sul monte
che dura nei turbini e tace
custode di gloria e di pace"

Poesia di R. Perseni che trovate all'interno della chiesetta:

Cannone posto davanti alla chiesetta:


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A fianco del rifugio inizia il sentiero che porta al Museo all'aperto:



In 10 minuti di cammino si arriva alle prime postazioni di trincea:


Le Tre Cime di Lavaredo:


La Capanna Carducci:


A seconda di quante postazioni si vogliono visitare sull'intero altipiano del Monte Piana / Monte Piano si impiegano dalle 2.5 alle 4 ore:


Le postazioni italiane:


Le trincee sono state ristrutturate dal gruppo "Amici delle Dolomiti" e ogni anno ad agosto eseguono i lavori di manutenzione per riportare il più possibile le trincee all'aspetto che avevano un secolo fa:






In prossimità della forcella dei Castrati che separa il Monte Piana (postazioni italiane) dal Monte Piano (postazioni austro-ungariche) si trova la campana dell'amicizia:


Le postazioni Austro-Ungariche sul Monte Piano:



Trincee Austro-Ungariche:


Fortificazione Austro-Ungarica:


Ancora le bellissime Tre Cime di Lavaredo che catturano la nostra attenzione:


La Kuppe K, piccola altura fortificata dagli Italiani dopo la sua conquista, in mano poi agli Austro-Ungarici e nuovamente riconquistata dagli Italiani:



Dalla sommità nord parte la breve via ferrata che percorre il versante est, sentiero di guerra costruito dagli italiani:


Cippo n° 6 del 1753, a segnare l'allora confine fra la Repubblica Veneta e l'Austria:


Croce sulla sommità nord-ovest del Monte Piano


Tratto di sentiero attrezzato:


Tratto di trincee Austro-Ungariche:


Lapide di confine fra Auronzo e Dobbiaco:


Trincea italiana con le Tre Cime di Lavaredo in ombra:


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