Partenza: RIFUGIO DIBONA (2037 mt) Parcheggio https://goo.gl/maps/q3MQj6irqCT2
Arrivo: RIFUGIO GIUSSANI (2580 mt)
Dislivello: 950 mt (in 2 saliscendi)
Difficoltà: EE (Escursionisti esperti)
Periodo consigliato: da Giugno/Luglio ad Autunno inoltrato (neve permettendo, informarsi chiamando il rifugio)
Tempo di percorrenza: 5 h escluse soste
Distanza totale da percorrere: 11 km circa
Cartina Tabacco n° 3
Nel cuore delle Dolomiti (Patrimonio dell'Unesco) si scoprono degli angoli di paradiso circondati da rocce e silenzio. Il giro della Tofana di Rozes offre fra le altre cose la possibilità di camminare sulla prima linea e in mezzo alle trincee della prima guerra mondiale del Col dei Bos, si entra nei ricoveri scavati nelle rocce, si cammina lungo il freschissimo torrente Ru de Travenanzes, si sale lungo El Majarie attraverso le facili roccette e i ricoveri di guerra, a Forcella Fontananegra si raggiunge il Rifugio Giussani e infine si scende sotto la Punta Anna.
Un concentrato di paesaggi tutti diversi fra loro per un'unica forte emozione che solo le nostre Dolomiti possono offrire.
La partenza avviene dall'ampio parcheggio del Rifugio Dibona, scarpe da trekking ai piedi e zaino in spalle e si parte:
Un pò di nuvole coprono la vista della Tofana di Rozes:
Il sentiero è molto agevole:
Al primo bivio seguire il sentiero di sinistra:
Al secondo bivio seguire il sentiero di destra:
Cammineremo ai piedi della roccia:
Uno sguardo indietro al sentiero percorso:
Qualcuno sta arrampicando:
Ecco la partenza della via:
Proseguiamo sempre sotto roccia, verso sinistra:
Continuiamo sul sentiero n° 404:
Al bivio con il sentiero per la galleria del Castelletto (ferrata) non resistiamo e andiamo a vedere l'attacco:
Il sentiero porta sotto roccia fino all'attacco della galleria:
Resti di una postazione:
Ecco l'attacco della galleria del Castelletto, non essendo obiettivo di oggi ritorniamo al sentiero 404 per il Col dei Bos:
Giriamo attorno al Castelletto:
Il cielo si sta liberando dalle nuvole ma solo per poco:
L'imponente parete ovest della Tofana di Rozes:
In lontananza i Ciadin Di Fanes:
Camminiamo fra le trincee del Col Dei Bos:
Ce ne sono ovunque:
Ricoveri della Prima Guerra Mondiale:
Altri ricoveri:
Altre trincee:
Resti di lattine della prima guerra mondiale:
Le trincee qui sono veramente tante:
Ricovero e relativa trincea:
Resti di reticolati e filo spinato:
Panoramica lato ovest della Tofana di Rozes:
Comincio a capire perchè forse si chiama Castelletto:
Ci dirigiamo verso la Val Travenanzes:
Si cammina ancora sulla prima linea:
I resti della prima guerra mondiale sono ancora numerosi:
Si procede in discesa, perdiamo i 300 metri di quota guadagnati dal rifugio Dibona al Col Dei Bos:
Resti di granata e un accessorio da identificare:
L'interno di un ricovero/deposito:
Resti di una gavetta:
Postazione di sparo:
Altre trincee:
Una trincea con il tetto sfondato:
Altro ricovero/deposito:
La natura si impadronisce anche di luoghi come le trincee:
Il Ru de Travenanzes:
Lato nord del Castelletto:
Si procede per comodo sentiero per la Val Travenanzes:
La Tofana di Mezzo, passeremo fra le due Tofane per raggiungere il rifugio Giussani:
Ancora uno scorcio della Val Travenanzes:
Ci portiamo a nord della valle:
Si procede sempre per comodo sentiero:
Incontriamo la Scala del Minighel (EEA via ferrata) che permette di superare il salto di quota fino al Majarie, ma proseguiamo dritti per il nostro sentiero in quanto oggi volutamente mancanti dell'attrezzatura idonea:
Ecco la scala del Minighel (EEA), una serie di pioli inseriti nella roccia:
Si prosegue alla base della parete rocciosa:
La cascata ha ancora parecchia acqua:
Si procede per un piccolo saliscendi:
Fino ad incontrare la base della dura salita, il sentiero ora è il 403:
Uno sguardo indietro alla Val Travenanzes:
Saliamo la scalinata:
Il sentiero si fa leggermente esposto:
E si sale rapidamente di quota:
Anche qui si trovano ricoveri austriaci:
L'imponente parete rocciosa della Tofana di Rozes:
Il nostro amico Massimo domina misteriosamente una roccia:
La Tofana di mezzo:
Si procede per facili ed emozionanti roccette:
Si passa in mezzo a guglie rocciose:
Ricovero scavato nella roccia:
Altri ricoveri scavati nella roccia:
Si inizia a vedere il rifugio Giussani:
Ormai ci siamo:
Piccole sculturine in metallo:
Targa nei pressi del rifugio Giussani:
Dopo debita pausa si riparte:
Si incontrano altri ricoveri:
Si incontra anche l'ex rifugio Cantore, nei periodi di chiusura del rifugio Giussani funge da ricovero invernale, nel periodo estivo l'ingresso è chiuso a chiave:
Pianoro roccioso prima della discesa:
Spettacolare scorcio:
Sentiero di discesa:
Uno sguardo indietro:
Procediamo in discesa verso il rifugio Dibona:
Eccoci arrivati al rifugio Dibona dopo una splendida giornata immersi nella storia e in questo magnifico angolo di Dolomiti:
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