domenica 8 gennaio 2017

Monte Ortigara e Cima Caldiera - Sulle tracce della Prima Guerra Mondiale

Zona: PREALPI VICENTINE
Partenza: PIAZZALE LOZZE (1805 mt)  Parcheggio N 45.996449, E 11.531745 (da Gallio proseguire e passare oltre al rifugio Campomulo e seguire per piazzale Lozze, leggere le avvertenze per la strada sterrata)
Arrivo: CIMA ORTIGARA (2106 mt)
Dislivello: 750 mt (presenti dei saliscendi)
Difficoltà: E (Escursionistico)
Periodo consigliato: da Giugno a Ottobre (neve permettendo, informarsi chiamando i rifugi)
Tempo di percorrenza: 4.5 h escluse soste
Distanza totale da percorrere: 10.2 km
Cartina Tabacco n° 50


 
 
Abbiamo percorso questa escursione giovedì 5 gennaio 2017, con proibitive temperature di -8 gradi e vento di bora che in alcuni casi non permetteva un stabile equilibrio, ma la zona monumentale dell'Ortigara merita di essere visitata per capire gli avvenimenti della prima guerra mondiale in queste zone.
Arrivati a Piazzale Lozze parcheggiamo la nostra auto e ci prepariamo a partire per l'escursione,
(Attenzione: per arrivare al Piazzale Lozze si percorre una strada non asfaltata e per lunghi tratti affiorano spuntoni di sassi e sono presenti parecchie buche, è la strada/mulattiera costruita in tempo di guerra, percui se potete aggregarvi a qualche amico con un suv... meglio) inoltre in alcuni punti fino alla bella stagione inoltrata è facile trovare zone ghiacciate o neve in quanto la strada viene pulita fino al rifugio Campomulo.
 

Il sentiero 841, che altro non è che la mulattiera di guerra, parte subito nei pressi del parcheggio:


E' molto ben costruito e piacevole da percorrere in compagnia:



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Dopo un paio di tornanti scorgiamo la Cima D'Asta e la catena del Lagorai:


Proseguiamo per la mulattiera:


Arriviamo in breve alle pendici orientali di Cima Caldiera, base logistica e area di ricovero per munizioni e scorte di viveri per le truppe italiane che dovevano conquistare la cima Ortigara:


Il cartello Cai ci segnala che a qualche minuto di cammino iniziano le trincee:


E noi percorriamo subito le lunghe trincee di resistenza:


Sono state ristrutturate qualche anno fa:


Nel percorrerle andiamo indietro nel tempo col pensiero a 100 anni fa, qui nulla è cambiato da allora e capiamo cosa hanno affrontato e in che condizioni hanno combattuto i nostri soldati:


Altri resti di postazioni:


Ritorniamo all'area logistica, dove dei cartelli ci informano che le 6 gallerie scavate una di seguito all'altra sono collegate all'interno da un'unica galleria/corridoio e che il sistema era una base di importanza logistica fondamentale essendo vicina alle prime linee. Qui si conservavano i viveri per le truppe e le scorte di munizioni per i combattimenti:


Era presente inoltre la stazione della teleferica:


Ecco la galleria/corridoio di collegamento delle 6 gallerie, ognuna all'esterno era mascherata con una baracca in legno che ne copriva l'ingresso:


Era presente anche una cisterna per i rifornimenti d'acqua:


Ripartiamo e troviamo altri resti di baraccamenti:


Saliamo verso Cima Caldiera:


Sempre per comoda mulattiera:


Prima della cima facciamo una piccola deviazione per andare a vedere l'osservatorio Torino:


L'ultimo tratto è assicurato con una corda (munirsi di una torcia elettrica, la galleria è completamente buia):


La vista sulla Valsugana permetteva di vedere i movimenti del nemico:


Vista della galleria dalla base:


Panoramica appena usciti dalla galleria dell'osservatorio:


In breve si arriva a Cima Caldiera (2124 mt)


Da quassù si vedono bene i resti della base logistica visitata prima:


E vediamo anche il monte Ortigara, completamente martoriato da scavi, trincee ed esplosioni:


Particolare delle trincee:


Alcune sono molto profonde:


Arriviamo a Pozzo della Scala, zona di collegamento che permetteva agli alpini di passare dalla linea di resistenza alla linea di vigilanza:


Caverna di riparo:


Trincea presso Pozzo della Scala:


Procediamo e arriviamo in breve al Baito Ortigara:


Da ora seguiamo il sentiero 840 e dopo l'ultimo strappo arriviamo alla cima dell'Ortigara...


...dove troviamo il cippo Italiano (2106 mt)

 
Cartelli Cai segnalatori:



Si scorge in fondo il cippo Austriaco:


Sono inconfondibili i segni che le granate hanno lasciato su questo monte:


Un piccolo ponticello permette di attraversare una trincea austriaca molto profonda:


Altre trincee austriache:


Raggiunta la cima Ortigara ritorniamo al Baito Ortigara e poi seguiamo l'indicazione per piazzale Lozze, a quota 1920 troviamo la chiesetta del Lozze... 


...dove ci fermiamo per una breve sosta:


La piccola chiesetta laterale oltre a contenere numerosi reperti conserva anche i resti di ossa rinvenuti in zona di guerra:


Si prosegue sempre per comoda mulattiera...


...per arrivare al punto di partenza della nostra escursione, piazzale Lozze:

 
 
 
 
 


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